Tra quattro anni solo cinque squadre potrebbero iscriversi alla Serie A. L’allarme lo lancia il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, che in questi giorni sembra essere letteralmente scatenato. Nei giorni scorsi il numero uno federale si era scagliato contro Milan e Inter, chiedendosi da dove fossero arrivati i soldi spesi dai due club milanesi, fino a pochi mesi fa in difficoltà finanziarie. Tavecchio è soddisfatto per il ritorno alla competitività del calcio italiano in ambito europeo, ma le prime settimane di calciomercato estivo lo hanno molto preoccupato.
I club italiani hanno ricominciato a spendere come ai tempi d’oro, ma la questione è che sono proprio i club con i maggiori problemi economici a gettarsi a capofitto su spese folli. Inoltre, in base alle nuove regole sulle rose, che entreranno in vigore a scaglioni, pochi club potrebbero iscriversi al campionato di Serie A nel giro di quattro anni: basta guardare come sono composte attualmente le rose di top club, che non rispettano i vincoli dei 4 giovani del proprio vivaio più altri 4 provenienti da vivai italiani.
“Abbiamo già avvertito le società che dal prossimo anno – dice Tavecchio alla Gazzetta dello Sport – , se non rispettano alcuni, parametri, saranno considerate fuori. Ci sono anche grandi club in difficoltà, non possiamo più permetterci un altro caso Parma. Con questo piano quinquennale salveremo il calcio, se poi però spunta all’improvviso un illecito sportivo allora noi non possiamo farci nulla”.
Il caso Parma, lo scandalo Catania e il calcioscommesse stanno rendendo difficile la composizione dei campionati: Tavecchio ha la ricetta nella creazione di sole due leghe.
“Avere tre leghe è davvero inutile, ne basta una d’elite e un’altra che unifichi la Serie B e la Lega Pro: sarebbe ottimo scendere a 18 squadre per ogni competizione, per un totale di 72 società professionistiche. Da quando sono arrivato al timone della Federazione non ci sono stati problemi di gestione – prosegue – , abbiamo preso una serie di norme per evitare altri casi Parma che però non possono partire sin da subito. Saranno vigenti tra quattro anni ma, stando ad oggi, si sarebbero iscritte al campionato di A solo in cinque. Noi facciamo le regole ma l’attuazione spetta alla Lega: se dobbiamo fare tutto noi, voglio anche il miliardo e 200mila euro di diritti tv”.
In questi giorni molto caldi, si parla tanto di giustizia sportiva: anche in questo caso, il presidente federale vuole attuare una mezza rivoluzione:
“Ho creato una Procura Dilettanti con tre sedi a Roma, Milano e Napoli, quando sarà operativa il procuratore Palazzi non avrà più alibi. Speriamo di chiudere i processi sportivi in atto entro la fine di agosto. Da parte nostra abbiamo l’obbligo di rispettare la data d’inizio della Serie A concordata con l’UEFA, la B e la Lega Pro potranno anche iniziare a settembre”.
Quanto alle prossime elezioni federali, che si terranno tra un anno, Tavecchio non si sbilancia in merito alla sua ricandidatura:
“Non so se mi ricandido, vedrò al momento giusto cosa fare. Di sicuro se poi vogliono un 40enne che guadagna 1440 euro al mese allora non sono adatto, allo stato attuale delle cose però lo sono e semmai a non esserlo sono altri”.
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